Ogni anno, in dicembre, la
Gesellschaft für deutsche Sprache di Wiesbaden sceglie il
Wort des Jahres, la parola dell’anno. Una tradizione che prosegue da trent’anni esatti. Esempi di parola dell’anno: Klimakatastrophe (2007), Bundeskanzlerin (2005), Das alte Europa (la vecchia Europa, 2004), Teuro (gioco di parole tra "euro" e "teuer", costoso, quindi: "l’euro che fa impennare i prezzi", 2002). La parola dell’anno, di solito, emerge spontaneamente: è il concetto più chiacchierato dell’annata, meglio se neologismo. Ovvio, a volte è azzeccata, altre meno. Bastian Sick, nel primo volume della sua furbastra serie Der Dativ ist dem Genitiv sein Tod – più o meno letteralmente: Il dativo è del genitivo la morte sua, da una fortunata rubrica sugli usi, gli abusi e i misteri della lingua tedesca – sostiene ad esempio che la Wort des Jahres del 2004 avrebbe dovuto essere Erdloch (buco nella terra, lo stesso dove venne trovato Saddam), ma per forza di cose la GfdS, che "esterna" a metà dicembre, non ne poteva ancora sapere nulla. Per completezza di informazione va detto che anche l’Austria e la Svizzera hanno le loro Worte des Jahres, diverse da quella tedesca.
Dal 1991 si sceglie anche l’Unwort des Jahres, cioè a dire la non-parola dell’anno. Se il Wort risponde a criteri di novità e pregnanza, l’Unwort rispecchia il cosiddetto politically incorrect. Anzi, peggio. E’ una parola che esiste ma che non dovrebbe esistere, perché socialmente, moralmente, politicamente dannosa. Inizialmente, la GfdS sceglieva anche l’Unwort, ma dal 1994 la giuria specializzata si è resa indipendente (!). L’Unwort viene proclamata a metà gennaio, e come nel caso del Wort ogni Paese di lingua tedesca ha la sua non-parola dell’anno. Altra differenza con il Wort: da quando internet è divenuto un medium di massa, la scelta dell’Unwort avviene tramite sondaggio popolare a partire da alcune non-parole candidate.
Esempi di Unwort: ausländerfrei (senza stranieri, cioè senza immigrati, 1991), ethnische Säuberung (pulizia etnica, 1992), Kollateralschaden (danni collaterali: i civili morti in Kosovo, 1999), Gotteskrieger (guerre per conto di Dio, 2001), freiwillige Ausreise (ritorno a casa volontario, 2006), Herdprämie (soldi per le famiglie che non vogliono mandare i figli a scuola e che intendono occuparsi personalmente della loro educazione: fuor di metafora, Padre padrone, 2007). Ogni due per tre, l’Unwort viene prelevata dal lessico della NPD o da quello dei guerrafondai. Da notare, nel minireferendum per l’Unwort 2007, il ritorno dell’aggettivo "entartet", "degenerato", di solito messo accanto alla parola arte – un vecchio concetto goebbelsiano. Nel settembre dell’anno scorso, infatti, il cardinale di Colonia Joachim Meisner se ne uscì infelicemente con una sparata rivolta alla "entartete Kultur" dei giorni nostri. Probabilmente teneva anche una pistola nel sottanone.